L’ombrellone

L'OMBRELLONE

– Amore, ti affido un compito delicato. Mi spalmi la schiena di crema?
Ma certo che sì, amore.
– Attento però: per le spalle direi una protezione 30; il collo, invece, è molto delicato: opterei per una 40. Scapole e colonna vertebrale, 20. Suggerirei una cinquanta per zona glutei. Mi scotto con facilità. Tutto chiaro, GianGianfranco?
Sì, tesoro, ho preso degli appunti, mettendo in ordine decrescente i flaconi.
– Bravo, pulce. Dai su, che il sole delle 12.32 è terribile. Ah, mi raccomando: con la mano destra un movimento rotatorio senza interruzioni. E occhio ai capelli. Sono pronta, quando vuoi.
Scusa, Dolores, posso sovrapporre i vari tipi di creme?
– Ma stai scherzando? Oh mio Dio. Ti ho messo apposta una pila di salviette profumate alla lavanda caraibica affinché tu possa togliere i residui PRIMA di passare a quella successiva!! Mi vuoi morta, pulce? 
Stai forse dubitando del mio essere uno spalmatore professionale?
– Giammai, però stavi per sfregiare il mio corpo. Vai, cribbio, GianGianfranco, si sta un attimo ad arrivare all’una.
E dunque?
– Sei scemo? All’una precisa mi devo voltare sulla pancia. E tu, alle 12.57, dovrai agire su petto, pancia, per l’appunto, braccia, mani. Nell’ordine. Petto 50, pancia 40, braccia 30, mani, 20. Metti la sveglia nell’iPhone, su.
Fatto cara. Comincio, eh. Ecco così, un preciso movimento rotatorio. Come sto andando?
Senti anche tu questo fetore di lasagne al forno?
– Vagamente. Credo siano i vicini di ombrellone. Hanno sei borse frigo.
Sai che sono intollerante alla salvia, Cristo. Dì loro di salire immediatamente sulla loro Fiat Duna, quella avranno ‘sti pezzenti, e di emigrare a Cuba. Fallo o mi metto a urlare.
Dolores, sono in sedici, facciamo prima ad andarcene noi.
– Cazzo!!! Una nuvola, GianGianfranco. Mandala via. Chiama il meteo e chiedi se ne seguiranno altre. Detesto le nuvole.
Ma Dolores, è una nuvoletta microbica, il cielo è completamente blu.
– Non mi ami, questa è la verità. Te ne fotti se soffro. 
Guarda, Dolores, è uscito nuovamente il sole. Vedi?
– Infatti fa un caldo boia. Hai del ghiaccio?
Posso andarlo a prendere al bar, se vuoi?
– Bravo, così quando torni si sarà sciolto. Hai almeno dell’acqua naturale a 22 gradi, bottiglia in vetro?
Penso sia a 24°.
– Basta, GianGianfranco. Adesso vado a fare un bagno. Ti odio.
Dolores, stai attenta alla buca che hanno fatto i bambini…. Pare sia profonda. AHHHHHHHHHHHHHHHH.
Ragazzi avete mica visto una signorina cadere dentro?
Sì signore. Ci lavoriamo da due mesi. Siamo arrivati a cento metri. Ieri abbiamo perso nostra zia.

THE END

MENU