Il collega

IL COLLEGA

– Lo sai, no, quanto ti sono amico.
Certo, certo.
– Leggo nei tuoi occhi un’espressione incerta, tra il dubbioso e il convenzionale.
Dici?
– Dico.
Su, su, sei il solito sospettoso.
– Forse hai ragione tu. E’ un mio difetto, confermi?
Okay, l’accendiamo.
– Accendiamo cosa?
Ma non li vedi i quiz in tv?
– Mia moglie, io poco.
Quindi, dicevi…
– Ah sì, lo sai quanto ti sono amico.
Me l’hai già detto, sì.
– Ecco. Non è che mi aiuteresti a sbrigare la pratica 45?
Eh, una bella rogna. Se tu l’esperto, io mi arrangio, lo sai.
– Mi arrangio? Ma scherzi!! Sei stato tu a insegnarmi il mestiere, amico mio. Senza di te, mi sarei perso, ricordi?.
See, vabbé. Perdona la domanda brusca: ma hai solo la pratica 45 da fare, perché dovrei aiutarti?
– Sto vivendo un periodo terribile.
Mi spiace, davvero. Ma che ti è successo?
– Mi hanno rigato la mia Skoda Rapid nuova. Tutta, maledetti.
Guarda, ti butto giù una traccia, poi ti arrangi.
– Dio mio, se soltanto un millesimo di popolazione fosse generoso come te, sarebbe un mondo migliore. Ti offro un caffè, ti va?
Volentieri.
– Ecco, lo sapevo.
Cosa?
– Ho lasciato a casa il taccuino. Non è che hai anche venti euro da prestarmi, dopo devo passare dal verduraio, altrimenti la signora mi strozza.
Ho una sola carta da cinquanta…
– Benissimo, domani te la torno. A proposito, mia zia di Alassio è in fin di vita, non è che mi copriresti sabato prossimo? I miei sono morti giovani, è lei che mi ha allevato, in fondo. Povera donna, le chiudo gli occhi, almeno.
Perdona, ho la memoria che ho. Ma tu non sei cresciuto a Poggibonsi?
– Infatti. Cribbio, sei un fenomeno. Per caso ho detto Alassio?”.
Sì.
– Sai perché?.
Eh, no.
– Porca puttana, mi è scaduto il ticket da mezz’ora.
Non sei venuto in bus, stamattina?
– Lo vedi? Quella pratica mi agita, tu non sai quanto. Mi dimentico le cose. Però anche tu ti stavi dimenticando…”.
Di cosa?
– Di quei famosi 50 euro per la spesa, ricordi?
Ahh, eccoli, scusa.
– Domani te li rendo. Che scemo. Domani ho preso un giorno di permesso. Casini coi denti. Meglio non scherzare. Poi cadono e fioccano gli impianti. Tu come sei?”.
Mah, un paio di ponti, resisto.
– I ponti cadono, guarda in autostrada. Brutta battuta, perdona. Okay, amico mio. Adesso vado, finalmente dirai tu. Pensa se non ci fossi io che vita grigia sarebbe la tua, vero? Potresti ben darmi un passaggio! Così intanto parliamo della pratica 45.
Ma io devo andare a casa.
– Eccolo, vien fuori l’egoista che non sei. Allunghi di cinque minuti, dai, amico mio.
Okay, la mia auto è là. Occhio quando sali, giusto un metro prima c’è un tombino aperto, stanno lavorando”. Gianfilippo mi hai sentito? Gianfilippo….. Oh cazzo…
THE END

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